Scrittore
Mosè
Tema
Le origini
Datazione del testo
ca. 1445–1405 a.C.
Contesto
Genesi è il primo libro dell’Antico Testamento e serve come introduzione all’intera Bibbia. La prima parola ebraica usata nel libro, bereshith, è anche usata come titolo, poiché bereshith significa “in origine”, ma la nostra Bibbia usa la parola “Genesi”, che è la traduzione greca della parola originale ebraica. Genesi è un titolo che riflette ciò che troviamo nell’intero libro, e significa “origine, fonte, creazione dell’inizio di ogni cosa.” Perciò Genesi è “il libro delle origini.” Lo scrittore di Genesi non è menzionato nello stesso libro, ma altre parti della Bibbia (ad es. 1R 2:3; 2R 14:6; Ed 6:18; Ne 13:1; Da 9:11-13; Ml 4:4; Mr 12:26; Lu 16:29, 31; Gv 7:19-23; At 26:22; 1Co 9:9; 2Co 3:15) indicano che Mosè ha scritto l’intero Pentateuco, ossia i primi cinque libri dell’Antico Testamento Inoltre, gli antichi scrittori ebrei e gli apostoli, asseriscono all’unisono che Mosè fu lo scrittore di Genesi. Anche se l’intera storia della Genesi si svolse prima che Mosè fosse vissuto, il suo compito (sotto la guida dello Spirito Santo) fu quello di adattare con cura e mettere insieme tutte le fonti, scritte e orali, che ora troviamo raccolte in questo libro. Così facendo Mosè fu molto più che un redattore. Vi sono riportati aspetti della storia dell’umanità da Adamo fino a Giuseppe. Undici volte Mosè usa la frase “questa è la storia di” (ebr. ’elleh toledoth). Forse si riferiva ad alcune di queste testimonianze storiche. La frase in ebraico può anche essere tradotta “queste sono le origini di” (vd. 2:4; 5:1; 6:9; 10:1; 11:10, 27; 25:12, 19; 36:1, 9; 37:2). Genesi racconta la creazione in maniera accurata, le origini della storia dell’uomo e del popolo ebraico che visse in stretta comunione con il Signore. Questa relazione fu basata sulle leggi di Dio, sulle promesse e sulla fedeltà del popolo nei confronti del Signore. L’attendibilità storica di Genesi, come parte della Parola di Dio ispirata, è confermata nel Nuovo Testamento dal Signor Gesù (Mt 19:4-6; 24:37- 39; Lu 11:51; 17:26-32; Gv 7:21-23; 8:56-58) e dagli apostoli, ossia i Suoi discepoli, fondatori e iniziatori della Chiesa delle origini (Ro 4; 1Co 15:21, 22, 45-47; 2Co 11:3; Ga 3:8; 4:22-24, 28; 1Ti 2:13, 14; Eb 11:4-22; 2P 3:4-6; Gd 7, 11). Anche le moderne scoperte dell’archeologia confermano che nella Genesi sono contenute informazioni storiche attendibili. Mosè era particolarmente indicato per scrivere questo primo libro della Bibbia, giacché ebbe un’ottima educazione in Egitto (At 7:22) e, cosa molto più importante, fu scelto e preparato da Dio.
Scopo
Genesi rappresenta la base necessaria per il resto del Pentateuco (i primi cinque libri dell’Antico Testamento), come per l’intera Bibbia. Inoltre mantiene la sola fidata testimonianza sulle origini dell’universo, dell’umanità, sulle unioni in matrimonio, sul peccato, narra di città, lingue, nazioni, descrivendo Israele e il piano di Dio per ristabilire il Suo personale rapporto con il popolo. Nel libro di Genesi il Signore stabilisce il Suo legame con il popolo sia nell’Antico Testamento sia nel Nuovo Testamento basato sulla Sua rivelazione circa la creazione, il genere umano, la caduta nel peccato (vedi sotto), la morte, il giudizio, il patto e la promessa della salvezza per quelli che hanno fede in Lui.
Sommario
Genesi si divide sostanzialmente in due parti:
(1) I capp. 1–11 presentano una descrizione generale dell’inizio della storia dell’umanità da Adamo ad Abramo. Il tema di questa prima parte è spiegato in una serie di cinque eventi. (a) La creazione. Dio creò ogni cosa, compresi Adamo ed Eva che mise nel giardino in Eden (capp. 1, 2). (b) La caduta (ossia la disubbidienza del genere umano delle origini nei confronti del Signore ha impedito di manifestare speciali favori agli uomini, a tal punto che la perfetta comunione iniziale è stata interrotta): Adamo ed Eva trasgredirono gli ordini di Dio, determinando la maledizione del peccato e della morte sull’umanità (cap. 3). (c) Caino e Abele: la tragedia, che avvenne tra questi due fratelli, mette in atto due correnti storiche fondamentali, ossia l’aspetto umano della civiltà e quello di una parte minore di umanità che volle seguire il Signore, mostrando agli altri la via per andare a Lui (capp. 4, 5). (d) Il diluvio universale: Il mondo in quel periodo era diventato così malvagio che ai tempi di Noè Dio lo distrusse per mezzo di un diluvio che sommerse la terra. Soltanto il giusto Noè e la sua famiglia furono salvati (capp. 6–10). (e) La torre di Babele: tutti coloro che nacquero dopo il diluvio, ancora una volta, si ribellarono a Dio. Con le loro azioni Gli dimostrarono che essi intendevano seguire con arroganza i loro propri piani. Perciò il Signore confuse i loro programmi, cambiando la lingua che una volta tutti capivano. Questo evento produsse una diversità di culture per il futuro e disperse il genere umano per tutta la terra (cap. 11).
(2) I capp. 12–50 spiegano l’origine del popolo ebraico. Comprendiamo come il Signore operò per mezzo dei quattro patriarchi di Israele (ossia gli antichi predecessori), Abraamo, Isacco, Giacobbe e Giuseppe. L’intenzione di Dio era di stabilire un modo per ricondurre il popolo da tutte le nazioni, affinché avesse comunione con Lui. Il patto con Abraamo e i suoi discendenti serve da fondamento per lo scopo finale di mandare un Redentore, Suo figlio Gesù, che avrebbe provveduto una via per ristabilire la comunione con il Padre. Il libro di Genesi termina con la morte di Giuseppe e l’imminente schiavitù in Egitto.
Scrivi un commento