Scrittore

Paolo

Tema

La gloria attraverso le sofferenze

Datazione del testo

ca. 55–56 d.C.

Contesto

Paolo scrive questa lettera alla chiesa di Corinto e ai credenti di tutta l’Acaia (1:1), la provincia romana che comprendeva il territorio della Grecia a sud della Macedonia. In questa lettera Paolo nomina due volte il suo nome (1:1; 10:1). Avendo fondato la chiesa di Corinto durante il suo secondo viaggio missionario, Paolo e i Corinzi comunicavano frequentemente anche per i molti problemi che sorsero all’interno della comunità (vd. introduzione a 1 Corinzi).

La successione di questi contatti, e i motivi che spinsero l’apostolo a scrivere 2 Corinzi, sono i seguenti:

(1) Dopo alcuni contatti iniziali e la corrispondenza tra Paolo e la chiesa (ad es. 1Co 1:11; 5:9; 7:1), Paolo scrisse 1 Corinzi da Efeso (primavera del 55 o 56 d.C.).

(2) In seguito Paolo compie un viaggio attraverso il Mar Egeo, fino a Corinto, per affrontare direttamente i problemi presenti nella chiesa. Questa visita, avvenuta tra la stesura di 1 e 2 Corinzi (cfr. 13:1, 2), fu molto dolorosa per Paolo e la comunità a causa dei gravi problemi esistenti (2:1, 2).

(3) Dopo questa visita difficile, mentre Paolo era a Efeso, arrivarono notizie che gli oppositori di Corinto continuavano ad attaccarlo e a mettere in dubbio la sua autorità spirituale. Tali sobillatori cercavano di convincere parte della chiesa a ripudiare Paolo.

(4) Come risposta, Paolo scrive 2 Corinzi dalla Macedonia (autunno del 55 o 56 d. C.).

(5) Subito dopo Paolo andò di nuovo a Corinto (13:1), dove rimase circa tre mesi (cfr. At 20:1-3a). Da lì scrisse la lettera ai Romani.

Scopo

Paolo scrive questa lettera per tre motivi principali:

(1) Innanzitutto per incoraggiare la maggioranza che gli era rimasta fedele e che lo riteneva il suo padre spirituale (chi li aveva avvicinati alla fede in Cristo e che per primo aveva lavorato per edificare la chiesa).

(2) Contrastare e denunciare i falsi conduttori e quanti continuavano ad attaccarlo personalmente per sminuire il suo ruolo di guida, la sua autorità e il suo messaggio.

(3) Avvertire la minoranza della chiesa di non lasciarsi influenzare dagli oppositori, che non accettavano la sua autorità e la sua correzione. Paolo difendeva l’integrità del suo ministerio e riaffermava la sua autorità come guida e apostolo della chiesa di Corinto. Chiariva anche le ragioni del suo amore e del suo interesse per i credenti di Corinto per evitare ulteriori ribellioni. Questa epistola, inoltre, servì a preparare la chiesa nel suo insieme per la sua futura visita.

Sommario

La seconda lettera ai Corinzi si divide in tre sezioni:

(1) Nella prima sezione (capp. 1–7), Paolo ringrazia il Signore per avergli dato pace e consolazione mentre soffriva per amore di Cristo e del Suo messaggio. Poi difende le ragioni per cui ha cambiato il suo programma di viaggio riguardo alla sua visita futura e raccomanda i Corinzi su come comportarsi nei confronti di chi è stato ammonito spiritualmente. Nella successiva sezione (3:1–6:10), l’apostolo condivide le più grandi rivelazioni del Nuovo Testamento sul vero carattere del ministerio cristiano. Nella terza sezione pone l’accento sull’importanza della separazione dalle credenze, dalle convinzioni, dai comportamenti e dagli stili di vita del mondo (6:11–7:1). Poi esprime la sua gioia nell’apprendere da Tito (un giovane collaboratore nel ministerio che Paolo aveva incoraggiato) che molti credenti, i quali si erano in precedenza ribellati all’autorità di Paolo (cap. 7), avevano poi mostrato un sincero cambiamento di cuore e di condotta.

(2) Nei capp. 8 e 9 Paolo incoraggia i Corinzi a unirsi alla generosa liberalità dei credenti della Macedonia, che avevano contribuito alla colletta per i fratelli bisognosi di Gerusalemme.

(3) Il tono della lettera cambia nei capp. 10–13. Qui Paolo difende il suo apostolato (l’autorità datagli da Dio per portare il messaggio di salvezza di Cristo e per edificare la chiesa). Descrive il mandato ricevuto da Cristo stesso, i suoi requisiti spirituali e le sue sofferenze di vero messaggero di Dio. Presentando la sua difesa, Paolo spera che i Corinzi facciano i dovuti confronti per identificare i falsi insegnanti in mezzo a loro, risparmiandosi così i provvedimenti disciplinari che avrebbe preso quando sarebbe tornato di nuovo tra loro. Paolo termina 2 Corinzi con la sola benedizione del Nuovo Testamento che fa riferimento alle tre Persone della Trinità: Dio il Padre, Gesù il Figlio e lo Spirito Santo (13:14).