Scrittore

Sconosciuto

Tema

La protezione sovrana del Signore e l’azione coraggiosa della regina Ester

Datazione del testo

460–400 a.C.

Contesto

Dopo che nel 539 a.C. l’Impero babilonese fu sconfitto e sostituito da quello persiano, il centro di governo per gli Ebrei esiliati si trasferisce in Persia. Tempo prima, durante il loro Impero, i Babilonesi avevano infatti conquistato ed esiliato gli Ebrei (vd. nota 2Cr 24:1 e introduzione a Esdra). Sotto il dominio di Ciro, il quale emanò il primo decreto che permetteva agli Ebrei di rientrare in patria, i Persiani presero il controllo dell’Impero. La storia di Ester è ambientata nella città di Susa, capitale della Persia. Tutto si svolge durante il regno del re Serse I [in greco], che governò dal 486 al 465 a.C. Questo re è anche chiamato Assuero [in ebraico] e Khshayarshan [in persiano]. Il libro esamina gli anni dal 483 al 473 a.C. del suo regno (1:3; 3:7), con i principali avvenimenti accaduti nel 473 a.C. Ester divenne regina di Persia nel 478 a.C. (2:16). Da un punto di vista cronologico, la storia di Ester regina di Persia e gli avvenimenti che ne seguirono, cadono tra i capp. 6 e 7 del libro di Esdra. Ciò significa che tali eventi si svolsero più precisamente tra il primo rimpatrio di Giudei, nel 538 a.C. con Zorobabele (Ed 1–6) e il secondo rimpatrio, avvenuto nel 457 a.C. sotto la guida di Esdra (Ed 7–10).

Benché il libro di Ester sia posto dopo quello di Neemia nell’Antico Testamento gli eventi, nella realtà, si svolsero 30 anni prima del ritorno di Neemia a Gerusalemme (444 a.C.) per ricostruirne le mura (vd. introduzione a Neemia). Mentre i libri di Esdra e Neemia descrivono gli avvenimenti che riguardano il ritorno dei Giudei a Gerusalemme, il libro di Ester narra del lasso di tempo in cui i Giudei rimasero in Persia. L’importanza del ruolo della regina Ester è dovuta al fatto che, non soltanto aiutò il suo popolo per evitarne la distruzione, ma fece anche in modo di ottenere la salvaguardia e il rispetto dei Giudei in terra straniera (cfr. 8:17; 10:3). Per mezzo del coraggio e della saggezza di Ester, il Signore permise a Neemia di servire come ufficiale alla corte del re, alcuni decenni dopo. Sappiamo che egli fu in grado di rientrare successivamente in Giudea con il ruolo di governatore, per ricostruire le mura di Gerusalemme. Se Ester e i Giudei (Neemia incluso) fossero stati uccisi in Persia, quanti erano già tornati a Gerusalemme non avrebbero mai potuto ricostruire la città. La storia avrebbe seguito un corso completamente diverso. Anche se lo scrittore del libro di Ester pare essere sconosciuto, è evidente dal contenuto che conosceva bene i costumi dei Persiani, il palazzo di Susa e, in dettaglio, le caratteristiche riguardanti il re Assuero. è probabile perciò che lo scrittore sia vissuto in Persia durante il periodo descritto nel libro. Inoltre, le sue conoscenze sugli usi e i costumi degli Ebrei, inducono a ritenere che fosse egli stesso giudeo. È anche probabile che fosse contemporaneo di Mardocheo, parente di Ester, e che questi possa aver fornito direttamente molte informazioni contenute nel libro. Il testo è stato redatto nella sua forma attuale dopo gli eventi della vita di Mardocheo (cfr. 10:1-3).

I dettagli della storia e del linguaggio si ascrivono comunque a una data non più tarda del 400 a.C. Le “Aggiunte al libro di Ester” inserite nei libri apocrifi (una serie di scritti risalenti ai primi secoli d.C. alcuni dei quali inclusi nelle versioni latine e greche della Bibbia), hanno avuto origine molto più tardi. Infatti, nelle versioni protestanti della Bibbia, e in quella ebraica, non se ne trova traccia.

Scopo

Il libro ha due propositi.

(1) Il primo è quello di dimostrare la protezione e la liberazione divina, concessa al popolo ebraico dalla distruzione per mezzo del coraggio e dell’abnegazione della regina Ester. Anche se Dio non è mai menzionato in modo specifico, in questo libro possiamo scorgere numerosi esempi della Sua cura e della Sua guida.

(2) Il secondo è di provvedere una collocazione storica alla festa giudaica dei Purim (3:6, 7; 9:26-28), le cui celebrazioni sono state tramandate di generazione in generazione. Tale festa commemora la protezione di Dio sui Giudei in Persia, allo stesso modo in cui la Pasqua ebraica ricorda il grande esodo degli Israeliti dall’Egitto. Il libro delinea, inoltre, i doveri richiesti a ogni giudeo per la celebrazione della festa dei Purim (9:24, 28-32).

Sommario

Ester presenta uno studio caratteriale di cinque dei principali personaggi coinvolti nella storia:

(1) Assuero, il re persiano;

(2) Aman, suo primo ministro;

(3) Vasti, regina prima di Ester;

(4) Ester, la bella orfana giudea;

(5) Mardocheo, che aveva adottato e allevato Ester, sua cugina, come una figlia.

Sicuramente Ester è la protagonista della storia, Aman il malvagio, e Mardocheo colui che impedisce il perfido compimento del piano di Aman, e che, alla fine, lo soppianta nel suo ruolo. Altro importante protagonista degli eventi è dunque Mardocheo, sapiente consigliere che influisce positivamente sulla regina Ester. La cura, la provvidenza e il controllo di Dio sulle circostanze sono elementi chiaramente dimostrati dai contenuti del libro. È possibile vedere chiaramente la mano di Dio nella scelta della giovane vergine di nome Adassa [in ebraico], Ester [in persiano] o Esther [in greco]. Ella fu elevata al trono di Persia in un periodo molto importante per la storia dei Giudei (capp. 1, 2, 4:4). La guida di Dio si evidenzia anche nelle azioni di Mardocheo, suo cugino, che l’aveva allevata (2:7). Questi, scoperto un complotto per assassinare il re, gli rivelò il piano malvagio salvandogli la vita. Per questo, il suo gesto coraggioso fu annotato nella cronistoria del re. Il sovrano ne venne a conoscenza al momento giusto, proprio durante una notte insonne (6:1-4). L’astio di Aman per Mardocheo si estese a tutti i Giudei. Egli escogitò un piano malvagio e distruttivo e con l’inganno persuase Assuero a emanare un decreto (un’ordinanza della massima autorità) per sopprimere tutti i Giudei nel tredicesimo giorno del mese di Adar (febbraio-marzo; 3:13).

L’interesse di Mardocheo per la sua gente lo spinse a consultare Ester, ricordandole che occupava quella posizione non per caso e che, pertanto, era chiamata a esercitare la sua influenza. Con trasporto la convinse a parlare con il re per intercedere in favore dei Giudei, che per tre giorni invocarono il Signore e digiunarono. Trascorsi i tre giorni, Ester mise a repentaglio la sua vita, presentandosi al re senza essere stata convocata (cap. 4). Pur sapendo di contravvenire all’etichetta di corte e a tutte le usanze del tempo, incontrò ugualmente il suo favore (5:1-4) e fu in grado di rivelare il complotto di Aman. Avutane piena conferma, il re fece impiccare il primo ministro alla stessa forca che aveva fatto erigere per uccidere Mardocheo (7:1-10). Il sovrano emanò allora un secondo decreto, che autorizzava i Giudei a combattere i loro nemici (8:1; 9:16). La celebrazione di questa grande vittoria stabilì l’istituzione annuale della festa dei Purim (9:17-32). Il libro termina celebrando la fama di Mardocheo fra la sua gente e nell’intera Persia. Egli divenne secondo soltanto al re Assuero (10:1-3).