Scrittore

Paolo

Tema

I problemi della chiesa e le soluzioni

Datazione del testo

ca. 55–56 d.C.

Contesto

Corinto, antica città della Grecia, era per molti versi la città greca più importante del tempo. Come si potrebbero trovare in tante floride città di oggi, i credenti di Corinto erano estremamente orgogliosi della loro intelligenza, potevano vantarsi delle loro ricchezze, ma erano moralmente corrotti. La città di Corinto pullulava di ogni tipo di vizi e immoralità, ed era rinomata come luogo dove poter esaudire ogni desiderio. Insieme a Priscilla e Aquila (16:19) e il suo “gruppo evangelistico” (At 18:5), Paolo fondò la chiesa di Corinto durante il suo diciottesimo mese di ministerio, nel secondo viaggio missionario (At 18:1-17).

La chiesa era composta da Ebrei e soprattutto da Gentili (non Ebrei), provenienti da un ambiente pagano caratterizzato da ritualismi e stili di vita ben lontani dalla volontà di Dio. Dopo la partenza di Paolo da Corinto, sorsero molti problemi nella comunità locale, che ebbe immediatamente bisogno degli insegnamenti di Dio, dati sia per iscritto sia di persona. La prima lettera ai Corinzi fu scritta durante i tre anni di ministerio di Paolo a Efeso (At 20:31) nel suo terzo viaggio missionario (At 18:23–21:16). Le notizie sui problemi di Corinto raggiunsero Paolo a Efeso (1Co 1:11). In seguito, credenti della comunità di Corinto (16:17) consegnarono una lettera a Paolo, chiedendogli istruzioni su diversi argomenti (7:1; cfr. 8:1; 12:1; 16:1). Come risposta, Paolo scrisse questa epistola ai credenti di Corinto.

Scopo

Paolo aveva in mente due motivi importanti mentre, per virtù divina, scriveva questa lettera.

(1) Correggere i gravi errori che gli erano stati riferiti. I credenti di Corinto sembravano prendere alla leggera questi gravi problemi, ma Paolo li considerava come aperte violazioni ai comandamenti di Dio.

(2) Dare anche dei consigli e delle istruzioni cristiane su diverse questioni che i credenti di Corinto avevano sollevato nella lettera inviatagli. Questioni che riguardavano la fede e gli insegnamenti cristiani, come pure regole di comportamento e di purezza morale per il singolo credente e per la comunità intera.

Sommario

Questa lettera tratta tutti quei problemi che le chiese affrontano quando i loro membri rimangono ancora “carnali” (3:1-3) e non si separano nettamente da comportamenti, convinzioni e stili di vita propri della società intorno a loro (2Co 6:17). C’erano divisioni e dissidi dovuti alle diverse personalità e classi sociali (1:10-13; 11:17-22), persisteva una vergognosa tolleranza su comportamenti sessuali immorali nella chiesa e tra i membri di una stessa famiglia (5:1-13), serpeggiava una condotta dissoluta (6:12-20), si svolgevano processi pubblici tra credenti (6:1-11), emergevano idee e opinioni personali che distorcevano la verità di Dio (cap. 15), contrasti sulla “libertà cristiana” e comportamenti discutibili (capp. 8, 10). Paolo istruisce i credenti di Corinto anche su argomenti legati al matrimonio e al celibato (cap. 7), l’adorazione pubblica, compresa la Cena del Signore (capp. 11–14), e l’offerta per i credenti nel bisogno, in quel caso la comunità di Gerusalemme (16:1-4).

Tra i contributi più importanti di 1 Corinzi c’è l’insegnamento di Paolo sui carismi dello Spirito Santo per l’edificazione della chiesa e su come offrire il culto al Signore (capp. 12–14). Più che in qualsiasi altra parte del Nuovo Testamento questi capitoli chiariscono come si svolgeva il culto nella chiesa dei primi tempi (cfr. 14:26-33). Paolo insegna che il piano di Dio per la chiesa comprende una grande varietà di manifestazioni dello Spirito Santo nei credenti (12:4-10), chiamati e preparati da Lui per compiti precisi (12:28-30). Paolo descrive quest’opera paragonando i membri di chiesa alle varie parti di un corpo umano, che sono tutte importanti, con funzioni diverse ma necessarie per contribuire al benessere generale (12:12-27). Nel fornire le linee guida per l’esercizio dei carismi spirituali nella chiesa, Paolo fa una distinzione tra i benefici per i singoli credenti e quelli per l’intera chiesa (14:2-6, 12, 16-19, 26). L’apostolo insiste sul fatto che tutte le manifestazioni pubbliche dei carismi devono fluire dall’amore e dalla considerazione per gli altri (cap. 13) e devono essere usati in modo da far del bene ed edificare la chiesa (12:7; 14:4-6, 26).