Scrittore

Paolo

Tema

Buona condotta e ritorno di Cristo

Datazione del testo

ca. 51 d.C.

Contesto

Tessalonica, situata a circa centocinquanta chilometri a sud-ovest di Filippi, era una prospera città portuale e la capitale della provincia romana della Macedonia. La città rappresentava un importante centro di collegamenti e scambi commerciali. Tra la popolazione cittadina di 200.000 abitanti c’era una comunità ebraica. Molti ebrei si unirono a Paolo e Sila all’inizio del loro ministerio nella città, assieme a un gran numero di greci tra cui molte donne influenti (At 17:4). Poco tempo dopo la fondazione della chiesa di Tessalonica, il suo breve ma proficuo ministerio terminò a causa della forte opposizione di alcuni giudei, ingelositi dell’impatto che la chiesa stava cominciando ad avere sulla società (At 17:1-9).

Costretto a partire da Tessalonica, Paolo andò a Berea dove, dopo un altro periodo spiritualmente prolifico, proseguì subito il suo viaggio a causa della persecuzione fomentata da alcuni giudei ostili, che lo avevano seguito da Tessalonica (At 17:10-13). Da qui, Paolo giunse ad Atene (At 17:15-34), dove successivamente fu raggiunto da Timoteo. Qualche tempo dopo, Paolo inviò Timoteo nuovamente a Tessalonica per accertarsi della salute della chiesa che era stato costretto ad abbandonare troppo presto (3:1-5), intanto proseguì alla volta di Corinto (At 18:1-17). Dopo aver svolto questo incarico, Timoteo raggiunse Paolo a Corinto dove lo aggiornò sullo stato della chiesa di Tessalonica (3:6-8). In risposta al resoconto di Timoteo, Paolo scrisse questa lettera ai Tessalonicesi, probabilmente dai tre ai sei mesi dopo la costituzione della chiesa.

Scopo

Poiché Paolo fu costretto a lasciare Tessalonica all’improvviso, i nuovi convertiti furono lasciati con ben poco sostegno durante un periodo di intensa opposizione. Fino a quel punto, non avevano ricevuto molti insegnamenti sulla vita cristiana. Quando Paolo venne a sapere da Timoteo quali fossero le loro attuali circostanze, scrisse questa lettera:

(1) per esprimere la sua gioia per la loro fede e determinazione a rimanere saldi nonostante la persecuzione;

(2) per fornire ulteriori istruzioni circa la crescita, la purezza, la disciplina spirituale e la santificazione;

(3) per chiarire certe dottrine, in particolare riguardo la sorte dei credenti che sarebbero morti prima del ritorno di Gesù.

Sommario

Dopo aver salutato la chiesa (1:1), Paolo elogia i Tessalonicesi per la loro costante passione per Cristo e la loro fede stabile nonostante le avversità (1:2-10; 2:13-16). Paolo risponde alle critiche, ricordando alla chiesa l’onestà mostrata nel suo ministerio (2:1-6), il suo amore sincero, l’interesse per la chiesa (2:7, 8, 17-20; 3:1-10) e l’integrità della sua condotta mentre era stato con loro (2:9-12).

Paolo pone l’accento sulla necessità e l’importanza della santità (la purezza morale, l’integrità spirituale, la separazione dal male e la consacrazione a Dio) e della potenza nella vita cristiana. I discepoli di Cristo devono essere santi (3:13; 4:1-8; 5:23, 24), e l’annuncio dell’Evangelo deve essere accompagnato da una manifestazione autentica della potenza dello Spirito Santo (1:5; cfr. 1Co 2:4). Mentre Paolo esorta i Tessalonicesi a usare discernimento – la capacità di giudizio per virtù dello Spirito Santo – nelle questioni spirituali, li sfida poi: “Non spegnete lo Spirito” (5:19), rifiutando le manifestazioni dei carismi dello Spirito Santo (5:20).

Un tema importante in questa lettera è il ritorno di Cristo, che porterà i Suoi fedeli in cielo per proteggerli dall’ira di Dio che cadrà sulla terra negli ultimi tempi (1:10; 4:13-18; 5:1-11). Poiché alcuni Tessalonicesi erano già morti, cresceva la preoccupazione su quello che sarebbe successo loro al ritorno di Gesù. Per risposta, Paolo spiega il piano di Dio per la Sua Chiesa riguardo ai credenti morti prima del ritorno di Cristo (4:13-18). L’apostolo, inoltre, esorta quelli che rimangono in vita ad essere pronti per questo evento (5:1-11). Paolo conclude la lettera con la preghiera che il Signore continui a operare nella vita di questi fratelli – nello spirito, nell’anima e nel corpo – facendoli crescere, purificandoli e preparandoli secondo i propositi di Dio per loro, fino al ritorno di Cristo (5:23, 24).