Scrittore
Paolo
Tema
La perseveranza nella persecuzione e la preparazione per il ritorno di Cristo
Datazione del testo
ca. 51–52 d.C.
Contesto
Nel periodo in cui fu scritta questa lettera, la situazione della chiesa di Tessalonica era molto simile a quella che troviamo nella prima lettera inviatale da Paolo (vd. introduzione a 1 Tessalonicesi). È quindi probabile che questa epistola fu scritta soltanto pochi mesi dopo 1 Tessalonicesi, mentre Paolo era ancora a Corinto con Sila e Timoteo (1:1; cfr. At 18:5). Quando Paolo fu informato dell’accoglienza riservata alla sua prima lettera e ai nuovi sviluppi nella chiesa di Tessalonica, probabilmente fu spinto dallo Spirito Santo a scrivere questa seconda epistola.
Scopo
Lo scopo di questa lettera è molto simile a quello di 1 Tessalonicesi:
(1) incoraggiare i credenti in Cristo durante un tempo di persecuzione;
(2) esortarli a vivere una vita disciplinata e a lavorare onestamente;
(3) correggere alcuni malintesi circa gli eventi degli ultimi tempi legati alla venuta di Cristo e al “giorno del Signore” (2:2).
Sommario
Il tono della prima lettera di Paolo alla chiesa di Tessalonica rispecchiava un rapporto affettuoso “come una nutrice che cura teneramente i suoi bambini” (1Te 2:7). Sia Paolo sia il gruppo missionario abbracciavano sinceramente questi credenti in un forte vincolo di amore cristiano. In questa seconda lettera, tuttavia, il tono assomiglia più a un padre che disciplina i figli disubbidienti e corregge la loro condotta (3:7-12; cfr. 1Te 2:11). Li loda per la loro fede tenace e li incoraggia nuovamente a rimanere fedeli al Signore nonostante l’opposizione e la sofferenza che stavano affrontando a motivo della loro fede (1:3-7). La sezione principale della lettera è dedicata al “giorno del Signore” (2:1-12; cfr. 1:6-10) – il tempo nel quale Dio manderà il Suo giudizio finale sulla terra (vd. prima nota 1Te 5:2). Da 2:2 sembra che alcuni a Tessalonica affermassero, mediante delle presunte rivelazioni profetiche o dei “discorsi” (messaggi verbali) o per “lettera” (firmate a nome di Paolo), che il tempo della Grande Tribolazione e il giorno del Signore fossero già iniziati.
Paolo corregge questo malinteso chiarendo che ci saranno tre eventi principali ad anticipare l’arrivo del giorno del Signore (2:2):
(1) ci sarà grande apostasia (rigetto o abbandono della fede) e ribellione spirituale (2:3);
(2) il freno che Dio ora oppone al male sarà tolto (2:6, 7);
(3) “l’uomo del peccato” sarà manifestato (2:3, 4, 8-12).
Paolo rimprovera severamente quanti nella chiesa considerano l’attesa del ritorno di Cristo una scusa per non lavorare e guadagnarsi da vivere. Esorta quindi tutti i credenti a vivere una vita onesta e disciplinata (3:6-12).