Scrittore

Giovanni

Tema

La verità, l’amore e il discernimento

Datazione del testo

ca. 85–95 d.C.

Contesto

Lo scrittore si presenta come “l’anziano” (v. 1). Questo era probabilmente un titolo onorifico, che molti credenti usavano per fare riferimento a Giovanni durante gli ultimi due decenni del primo secolo. È anche possibile che l’apostolo abbia servito come “anziano” (vd. nota Tt 3:1) o responsabile nella chiesa di Efeso. Inoltre Giovanni ormai era avanti con gli anni e occupava un ruolo ampiamente affermato: era noto come l’unico tra i dodici ancora in vita e per essere stato uno dei discepoli più intimi di Gesù durante il Suo ministerio terreno (vd. introduzione al Vangelo di Giovanni e a 1 Giovanni).

Giovanni indirizza questa lettera “alla signora eletta e ai suoi figli” (v. 1). Alcuni interpretano questa espressione in senso figurato. Secondo questa chiave di lettura, “la signora eletta” rappresenterebbe la chiesa locale, “i suoi figli” i membri di chiesa e la sua “eletta sorella” una chiesa consorella (un altro gruppo di credenti). Altri invece interpretano questo saluto letteralmente, come se il destinatario fosse una eminente vedova cristiana in una delle chiese nelle vicinanze dell’Asia Minore (l’odierna Turchia), verso la quale Giovanni svolgeva un servizio. In quest’ultimo caso la sua famiglia (v. 1) e i figli di sua sorella (v. 13) erano ben conosciuti tra le chiese di quella regione. Come per le altre lettere di Giovanni, questa fu probabilmente scritta a Efeso alla fine degli anni 80 d.C. o all’inizio degli anni 90 d.C.

Scopo

Nei primi due secoli, il messaggio di Cristo era annunciato da un luogo all’altro grazie all’impegno di ministri dell’Evangelo itineranti. I credenti, abitualmente, accoglievano tali servitori nella loro casa, davano loro da mangiare e offrivano loro un sostegno finanziario per aiutarli a proseguire il viaggio. Poiché anche i falsi dottori conoscevano e sfruttavano questo sistema, Giovanni scrisse questa lettera per incoraggiare “la signora eletta” a esercitare discernimento nell’accogliere i ministri itineranti in casa sua e nel dare loro sostegno. Egli mise in guardia i credenti affinché non si trovassero, per ignoranza o semplicità, a sostenere dottori, il cui messaggio non era coerente con il vero insegnamento di Cristo e degli apostoli (come lo troviamo nella Bibbia oggi). In questa lettera Giovanni respinge lo stesso falso insegnamento che già condanna in 1 Giovanni.

Sommario

Questa lettera pone ulteriore enfasi su un avvertimento, riportato anche nella precedente epistola, circa il pericolo dei falsi dottori, i quali negavano che Gesù fosse il Figlio di Dio, che nacque, visse e morì come vero uomo in carne e ossa (vv. 7, 8; cfr. 1Gv 4:2). Giovanni elogia “la signora eletta” e i suoi figli perché “camminano nella verità”, ossia perché rimangono fedeli a essa e vivono secondo i principi di Dio (v. 4). Li esorta, inoltre, a dimostrare il loro vero amore per il Signore con l’ubbidienza ai comandamenti di Cristo e l’amore verso il prossimo (v. 6). Giovanni insegna ancora che l’amore cristiano deve discernere saggiamente la verità e l’errore e non accogliere i falsi insegnanti (vv. 7-9), farlo significherebbe partecipare al loro inganno e condividere la loro colpa (vv. 10, 11). La lettera è breve perché Giovanni annuncia nella stessa una sua prossima visita presso la signora, per parlarle “a voce” (v. 12).