Scrittore

Marco

Tema

Gesù Cristo il Servo sofferente e Figlio di Dio

Datazione del testo

ca. 55–65 d.C.

Contesto

Dei quattro Vangeli (Matteo, Marco, Luca, Giovanni) che narrano la “Buona Notizia” di Gesù Cristo, Marco è quello più breve (seppure esaustivo) ed esordisce con le parole: “Inizio del vangelo di Gesù Cristo {Figlio di Dio}” (1:1). Sebbene lo scrittore non sia identificato per nome nel Vangelo di Marco (come del resto accade anche per gli altri Vangeli), la tradizione cui ha attinto la Chiesa attraverso tutta la sua storia, attribuisce il libro a Giovanni Marco. Questi crebbe a Gerusalemme nella casa che servì come luogo d’incontro per i primi credenti (At 12:12), e fu tra i cristiani della prima generazione. Ebbe l’opportunità di servire il Signore insieme a tre degli apostoli del Nuovo Testamento: Paolo (At 13:1-13; Cl 4:10; Fi 24), Barnaba (At 15:39) e Pietro (1P 5:13; vd. nota At 14:4). Secondo Papia di Ierapoli (ca. 130 d.C.) e altri storici del II secolo, Marco, per stilare il suo Vangelo, raccolse la maggior parte delle informazioni dalla stretta collaborazione avuta con Pietro. Marco scrisse la cronaca (cioè il resoconto storico di quanto accadde veramente nella vita di Gesù Cristo) a Roma e s’impegnò in modo particolare per comunicare il Vangelo ai cristiani di quella città. La data di redazione del Vangelo di Marco è incerta, ma la maggior parte degli studiosi la colloca intorno agli anni 50–60 d.C. Probabilmente è stato il primo Vangelo a essere scritto.

Scopo

Negli anni ‘60 del I secolo d.C. i cittadini romani trattavano i cristiani crudelmente e molti furono torturati e uccisi dall’imperatore romano Nerone. Secondo la tradizione, Pietro e Paolo sarebbero stati martirizzati in questo periodo. Con l’incarico di conduttore e responsabile di chiesa a Roma, Giovanni Marco fu sospinto dallo Spirito Santo a fare il resoconto della vita di Gesù, probabilmente anticipando, o rispondendo, a questo periodo di dura persecuzione.

Raccontando la vita di Gesù come modello perfetto di potenza ma anche di sofferenza, morte e risurrezione, Marco riuscì a fortificare e a incoraggiare la fede dei credenti di Roma, che stavano soffrendo duramente per la loro fede.

Sommario

In una descrizione molto rapida di eventi, Marco presenta Gesù come il Figlio di Dio, che adempì il duplice ruolo di Servo sofferente e di Salvatore del mondo. In sostanza, il messaggio di Marco si focalizza sia sull’umanità di Gesù sia sulla Sua divinità.

Il punto culminante di tutto il libro è un episodio accaduto in Cesarea di Filippo, cui fece seguito la trasfigurazione di Gesù (vd. 8:27–9:10 per una descrizione di questi eventi). A questo punto, Cristo conferma pienamente ai Suoi discepoli che Egli è il Cristo (il Messia, il Salvatore) e rivela che la Sua missione è donare la Sua vita per la salvezza dell’uomo. La prima metà del libro di Marco descrive principalmente i potenti miracoli di Gesù e la Sua autorità sulle infermità e sui demoni; questi segni erano conferme che il regno di Dio era vicino, e tutto ciò si stava svolgendo conformemente al piano perfetto di Dio. A Cesarea di Filippo, tuttavia, Gesù dice apertamente ai Suoi discepoli che “… era necessario che il Figlio dell’uomo soffrisse molte cose, fosse respinto dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, fosse ucciso e dopo tre giorni risuscitasse” (8:31).

Nel Vangelo di Marco ci sono, inoltre, molti riferimenti alla sofferenza, descritta come conseguenza di una vita di autentica fede in Cristo (ad es. 3:21, 22, 30; 8:34-38; 10:30, 33, 34, 45; 13:8, 11-13). Nel regno di Dio soffrire per il Signore, alla fine, condurrà alla libertà e alla vittoria, come dimostra la risurrezione di Gesù dai morti.